Nel mondo antico la guerra aveva molteplici significati e molteplici cause. Senza fare una lunga dissertazione o analisi in merito, basti dire che la vastità della natura dei diversi conflitti per principi e svolgimenti è stata tale nel mondo antico da far fiorire Arte, Letteratura, Mito, Poesia e quanto di potente e saggio vi fosse nell’uomo chiamato ad esser medium di tali eventi. Ma occorre dirlo, per quanto ovvio, la guerra riguardava sempre o ruotava sempre intorno all’uomo, anche quando entrava in conflitto con Divinità o simboli archetipici.
Con il passare del tempo e l’evoluzione di sistemi comunicativi su larga scala (la stampa, poi la radio..) crollata la nuda tradizione orale e la diretta esperienza degli eventi, perso il senso della Terra in nome di un’ideologia perversa a sostituire il senso naturale dello spazio, nata la cronaca e l’attualità giornalistica, tutto fu oggetto delle maree politiche e/o religiose. La storia assumeva sfumature secondo le volontà delle mode politiche duali (vedi il mondo post-presa di potere del Cristianesimo sull’impero romano) o religiose, con i due fronti (buoni contro cattivi, secondo il dogma morale su cui nasceva questa visione deviata del mondo) che decidevano a turno come dovesse direzionarsi la giustificazione degli eventi, guerre in primis, se da una parte o dall’altra.

Dopo la rivoluzione industriale, la guerra divenne un agire estremamente dominato dal potere della tecnica, non contava più il numero dei soldati né le loro abilità o strategie, quanto la capacità letale delle macchine (armi automatiche, imponenti e mostruosi carri armati, cannoni d’ogni potenza, macchine per diffondere gas velenosi e laboratori chimici per crearli, ecc..) e così dalla guerra, incredibilmente, scomparve l’uomo.

Si comprese rapidamente poi che vi erano vive ragioni economiche dietro le guerre, ragioni economiche uniche risposte a giustificare un immenso dispendio di energie tecniche. Tecniche impiegate come strumenti letali e risorse umane asservite ad essere burattini-strumenti delle stesse tecniche, insomma: la guerra era diventata un business e non “vedeva” ancor di più sotto ogni punto di vista gli esseri umani in quanto tali.
Naturalmente, a mascherare ciò, la propaganda diffusa tramite i mezzi tecnici, i Mass Media (giornali, radio, televisione, libri, ecc...) a permeare la realtà dal solito dualismo dogmatico morale (i buoni contro i cattivi..), il neuromarketing della morte “sacra ed eroica”, la creazione di una nuova lingua (inversione logica dei sensi, vedi la dottrina Orwelliana della neolingua) e così via.

Attualmente nella guerra, non vi è più uomo, non più business, le ragioni storiche e politiche sono vuote, prive di senso, vi è solamente l’evidente seppur mascherato, senso e desiderio suicida dell’uomo. Perché dico questo? Perché seppur la guerra fa parte della Natura dell’uomo, il conflitto dell’esistere, il combattimento tra opposti è il rinnovamento degli spiriti e del carattere collettivo, l’autunno e la primavera del Cosmo, la furia del caos per giungere all’ordine, la forza del combattere per vincere se stessi e divenire saggi, anche se tutto è parte del vivere, in questa Era è ormai palese che una guerra moderna è chiaramente suicida.
Vi sono Droni da guerra estremamente avanzati comandati da IA in grado di agire autonomamente contro obiettivi anche minimi (colpire una singola persona come una precisa auto) a distanze incredibili, vi sono robot corazzati che l’esercito inizia ad usare con sempre più capillarità, ci sono interi sistemi militari gestiti da algoritmi sempre più complessi e perciò pressoché indipendenti perché affidati ad altri algoritmi, in un abisso di matrioske mortali su cui ci si illude di avere un potere. Un escalation mondiale porterebbe sicuramente alla fine dell’Uomo.
Oggigiorno ci sono bombe che sono 10.000 volte più potenti di quelle di Hiroshima e Nagasaki messe assieme, paesi che ne hanno a centinaia in dotazione, vi sono armi ad alta tecnologia in grado di incenerire in modo rapido, sistematico ed efficiente migliaia di uomini senza ricevere un graffio, vi sono sistemi di controllo, di incrocio dati, di manipolazione dei sistemi di sicurezza, sanitari, comunicativi in grado di destabilizzare nazioni intere…e non si pensa che tramite una guerra globale – che potrebbe scatenarsi anche per una volontà folle di un IA (ne hanno parlato di queste minacce l’ex Ceo di Google, Eric Schmidt come Geoffrey Hinton, considerato il padre dell’Intelligenza Artificiale, insomma due figure di un certo peso e caratura) o per una spietata strategia di violenza politica – non si possa condurre ad un suicidio l’intero mondo?

Ci vogliamo suicidare in una guerra tecnica senza ritorno?
Qualcuno pensa di sopravvivere, magari volando fuori dal pianeta o forse rimanendovi a comandare sui sopravvissuti?
Un mondo post apocalittico sarebbe il paradiso di chi veramente?
Di nessuno.
Occorre tornare ad amare noi stessi, con la nostra superba forza e la nostra nuda debolezza, solo così vinceremo la più grande guerra mai combattuta nella storia dell’uomo: quella tra l’anima e la forza dei Difensori del Bello, del Sacro e della Terra
contro gli avvelenatori divisivi e mortiferi (i potenti inclini al desiderio suicida per l’umanità intera)
permeati dal nichilismo e dal materialismo.
Andrea Larsen