L’Evoluzione della guerra. Quella che sappiamo di perdere e quella che dobbiamo vincere.

Vi sono Droni da guerra estremamente avanzati comandati da IA in grado di agire autonomamente contro obiettivi anche minimi (colpire una singola persona come una precisa auto) a distanze incredibili, vi sono robot corazzati che l’esercito inizia ad usare con sempre più capillarità, ci sono interi sistemi militari gestiti da algoritmi sempre più complessi e perciò pressoché indipendenti perché affidati ad altri algoritmi, in un abisso di matrioske mortali su cui ci si illude di avere un potere. Un escalation mondiale porterebbe sicuramente alla fine dell’Uomo.

Oggigiorno ci sono bombe che sono 10.000 volte più potenti di quelle di Hiroshima e Nagasaki messe assieme, paesi che ne hanno a centinaia in dotazione, vi sono armi ad alta tecnologia in grado di incenerire in modo rapido, sistematico ed efficiente migliaia di uomini senza ricevere un graffio, vi sono sistemi di controllo, di incrocio dati, di manipolazione dei sistemi di sicurezza, sanitari, comunicativi in grado di destabilizzare nazioni intere…e non si pensa che tramite una guerra globale – che potrebbe scatenarsi anche per una volontà folle di un IA (ne hanno parlato di queste minacce l’ex Ceo di Google, Eric Schmidt come Geoffrey Hinton, considerato il padre dell’Intelligenza Artificiale, insomma due figure di un certo peso e caratura) o per una spietata strategia di violenza politica – non si possa condurre ad un suicidio l’intero mondo?


Ci vogliamo suicidare in una guerra tecnica senza ritorno?

Qualcuno pensa di sopravvivere, magari volando fuori dal pianeta o forse rimanendovi a comandare sui sopravvissuti?
Un mondo post apocalittico sarebbe il paradiso di chi veramente?

Di nessuno.

Occorre tornare ad amare noi stessi, con la nostra superba forza e la nostra nuda debolezza, solo così vinceremo la più grande guerra mai combattuta nella storia dell’uomo: quella tra l’anima e la forza dei Difensori del Bello, del Sacro e della Terra
contro gli avvelenatori divisivi e mortiferi (i potenti inclini al desiderio suicida per l’umanità intera)
permeati dal nichilismo e dal materialismo.


Andrea Larsen

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