Theodore John Kaczynski è morto. Il suo Manifesto no.

Theodore John Kaczynski è morto. La notizia è passata quasi nell’indifferenza generale. Le testate giornalistiche hanno scritto appena qualche banale inesattezza in classici testi partoriti da un mix tra Wikipedia ed altri articoli di giornali concorrenti (o probabilmente quei miserevoli scritti sono stati generati da ChatGpt) e la “cronaca” è così soddisfatta. Ma chi conosceva Kaczynski vuole mettere in chiaro le cose.

Ritengo giusto anche segnalare alcune situazioni molto gravi accadute di recente, in relazione alla sua figura. Il suo nome, ora che è scomparso fisicamente (ma proprio per questo, nello stesso tempo, tornato sotto l’occhio del pubblico), è probabilmente rientrato in una lista nera, di innominabili, di nemici del Sistema, per cui ogni post o articolo pubblicato su Facebook, Instagram o video su YouTube (che non sia proveniente dall’addomesticato e manipolatorio Mainstream) viene totalmente censurato. La motivazione sbandierata da questi censori “libertari”? Il non voler sostenere terrorismo, morte o violenza. Naturalmente è totalmente ridicola come cosa.
I post (miei e di amici che mi hanno segnalato la stessa censura subita in merito a Kaczynski) sono privi di qualsiasi esaltazione mortifera, contengono unicamente un consiglio di lettura in merito alla sua opera. Su Instagram si mostra la copertina del suo Manifesto, un semplice libro. Su YouTube si legge un passaggio del suo scritto. Dov’é la violenza, il terrorismo, la morte? Forse vi è morte nei milioni di video su YouTube di accoltellamenti, risse, omicidi che rimangono tranquillamente online da anni e sono visti ogni giorno da migliaia di persone. Forse vi è violenza nei milioni di video su Instagram di bullismo, aggressioni, stalker molestatori sessuali che circolano senza problemi. Forse vi è terrorismo nel decidere che un libro o un nome sia censurabile.

Potete aiutarmi voi, lettori, amici, spiriti coscienti, condividendo laddove non sembrano ancora arrivate le spire della censura (WhatsApp, Telegram, Mail) i miei libri di Kaczynski, condividendo le interviste, i miei video, questo stesso articolo!

Perché parlare di Kaczynski significa parlare soprattutto di un uomo che, tramite una mente lucida e una visione lungimirante, seppe anticipare e raccontare esattamente il nostro quotidiano fatto di droni, telecamere di sorveglianza onnipresenti, microchip di controllo, il potere alienante della Rete, la tentacolare tirannia del Matrix..è un modo rendere onore a chi seppe combattere un nemico che ancora oggi nessuno vede o nessuno non vuole vedere.

Andrea Larsen

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