Cosa manca oggi e di cosa abbiamo sovrabbondanza? Manca la leggerezza ed abbiamo un enorme “pesantezza”. Siamo sottoposti ad una guerra che non viene raccontata da nessuno, ne ho parlato in un video qui. Occorre trovare, riconquistare e celebrare un po’ di leggerezza, che non significa stupidità militante o alienazione, ma sano vagare con coscienza in questa vita, significa abbandonare ad uno sguardo più sereno e surreale, significa non farsi carico di tutti i problemi del mondo sentendosi paladini mistici..
Vediamo per esempio il magnifico pensiero di Louis Ferdinand Céline a tal proposito:
“…il mondo mi sembra straordinariamente pesante con i suoi personaggi sostenuti, petulanti, sguaiati, incollati ai loro desideri,
alle loro passioni, ai loro vizi, alle loro virtù, alle loro spiegazioni. Pesanti, interminabili, striscianti, mi sembrano così le persone, inebetite, insopportabili
nella loro petulante lentezza. Pesanti. Riesco in definitiva a classificare gli uomini e le donne solo in base al loro “peso”.
Pesano…Ruminano venti ore, vent’anni…lo stesso coito, lo stesso pregiudizio, lo stesso odio, la stessa vanità…”
(Louis Ferdinand Céline, Lettera a Eveline Pollet, maggio 1938)
…e come non pensare al grande Friedrich Nietzsche che desiderava dare ali agli uomini, fargli tornare sani nel loro sguardo fanciullo, liberi dalle imposture morali di matrice religiosa deviante, trasfondere in loro la visione e lo spirito del Superuomo al fine di ribattezzare la Terra come “la leggera”?
“Chi insegnerà agli uomini a volare avrà infranto ogni limite; i limiti stessi gli voleranno dinanzi per l’aria; egli battezzerà nuovamente la terra quale <<la leggera>>. […] chi vuol divenire leggero come un uccello, deve amare sé stesso – così io insegno.”
Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra, Dello spirito della gravità
Inevitabile non citare poi la famosa frase (una “medicina” utilissima oggigiorno) di Lev Tolstoj:
“Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso.”
…e cambiando noi stessi magari, nella nostra “malattia” di lamentarci o preoccuparci di qualcosa, potremmo cambiare veramente le cose.
In breve, bisogna riscoprire un pò di leggerezza. Da parte mia posso, ovviamente (dite la verità, non siete sorpresi eh!), consigliarvi dei libri.
Questi “biglietti” per viaggi unici. Libri che possano restituire al cuore, all’animo dell’uomo moderno, flagellato da un bombardamento di notizie negative, che non sa più sorridere, rilassarsi, perdersi..
- Il privilegio di essere un Guru di Lorenzo Licalzi
Questo libro vi farà ridere già dalla frase utilizzata come introduzione al testo:
“Ciao” disse mentendo.” Robert Maxwell
Vi farà ridere per come si prende in giro tutto e tutti (dal protagonista, ai comprimari, alle donne, al mondo moderno..), si parla di cose minime o grandi, sempre con uno stile immediato, sbeffeggiando vari “Guru” buffoneschi del mondo moderno e fricchettone pazze, chic, alienate,… Licalzi racconta di personaggi rappresentandoli in modo assolutamente vero, sono reali, sfigati, credibili. Ogni pagina è vibrante, grassa ogni risata, irresistibile la lettura d’un capitolo dopo l’altro. Le vicende surreali ed imprevedibili di un amatore destinato ad un grande destino…diventare un Guru! Di questo successo e piccolo capolavoro, Licalzi ha voluto fare un seguito chiamato Vorrei che fosse lei, anche questo meritevole di lettura, seppur a mio avviso, meno “feroce” per satira e follia.
2. Gargantua e Pantagruele di Francois Rabelais
Ho scoperto Rabelais tramite una frase di L.F.Céline. Lo scrittore francese di “Viaggio al termine della notte” scrisse: “Rabelais ha veramente voluto una lingua ricca e straordinaria. Ma gli altri, tutti, l’hanno castrata, questa lingua, al punto di renderla piatta. […] Di buono in Rabelais c’era che metteva la sua pelle sul tavolo. Lui rischiava. […] Ho avuto nella mia vita lo stesso vizio di Rabelais. Ho trascorso anch’io il mio tempo a mettermi in situazioni disperate.” Inevitabilmente ho voluto informarmi di più su questo autore e ho scoperto la sua opera più famosa (poi mi sono informato anche sulla vita dell’autore, incredibile pure quella!) chiamata “Gargantua e Pantagruele“. Sono avventure di giganti, surreali, sboccate, esilaranti, dissacranti, leggere, feroci, sempre fanciullesche nella loro rappresentazione e sviluppo, sono eterne perché parlano un linguaggio reale, nudo, privo di artifici e di masturbazione barocca della narrazione tramite aggettivi, parole ricercate…è l’inno e l’esaltazione di uno stile popolare, capace di rendere realistica la verità della vita, ovvero l’intreccio profondo tra la vita, la morte, le illusioni e le fragilità dell’essere umano. Rabelais andò veramente incontro (come riportò giustamente Céline) incontro a non pochi guai, gli giunsero minacce e persecuzioni da parte delle Accademie, della Chiesa, dei potenti (anche se i Re leggevano lo scanzonato e irriverente scrittore), perché nei suoi racconti non risparmiava nessuno, prendeva in giro tutti, sollevava i sacri deretani dei “paladini” dell’umanità e donava risate ai lettori, riportandoli con coscienza a molte verità dimenticate…ad ali necessarie da riconquistare.
3. Pulp di Charles Bukowski
Bukowski (scrittore intelligente e soprattutto lettore raffinato, pochi lettori di Buk sanno bene quest’ultima cosa..) era un grande appassionato dello scrittore di thriller-noir, Mickey Spillane. Amante del personaggio partorito dalla sua penna, Mike Hammer, un investigatore duro, con un linguaggio da strada, che non guarda in faccia a nessuno, che sa mordere la polvere, stringere tra le braccia pericolose mantidi bionde e prendersi la sua vendetta contro chi tenta di fargli la pelle senza alcun rimorso o ripensamento. Un investigatore che si trova invischiato in trame metropolitane e internazionali, in traffici di droga, in omicidi, in giochi di potere della CIA e dell’FBI, che colleziona cicatrici, donne fatali, che dorme poco, fuma molto, beve il giusto, un uomo tutto d’un pezzo che non conosce compromessi, paura, la cui morale è gestita da un dito sopra il grilletto..ebbene, affascinato da questo pezzo d’acciaio con la sua vita pericolosa e folle, Bukowski volle creare un suo simpatico e assurdo alter-ego, uno sfigato, incasinato, assurdo investigatore privato che si trascina all’inseguimento di un….sogno. Leggere questo piccolo romanzo, Pulp , è poesia (è stato il libro postumo, l’ultimo scritto da Buk) sia per la storia, sia per la dolcezza improvvisa di certi momenti..ma soprattutto è un occasione esilarante per ridere dei duri investigatori alla Mike Hammer (chi ha letto Spillane può capire…e sorridere dell’affettuoso tributo di Bukowski), per prendere la vita con più leggerezza anche di fronte alla morte, per scoprire un Bukowski che ha sempre vissuto leggero, con infantile serenità, con troppe birre, con ali da uccellino..
Bene…i libri buoni sono stati consigliati (vi dispiace che qualche grande casa editrice non mi abbia pagato per consigliare le ultime vaccate scritte da YouTuber con i genitori ricchi? Ah ah ah), l’augurio di tornare ad essere più leggeri è importante…e se magari desiderate scoprire i miei libri leggeri e surreali, date un occhiata qui.
Buona giornata e buona vita e grazie per aver letto questo mio articolo, spero che qualcuno di questi libri vi cambi la vita, donandovi più sorrisi puri e assurdità fertile, forze di cui tutti noi abbiamo sempre più bisogno..
Andrea Larsen