“In un mondo in cui regnano servilismo e opportunismo, l’individualista sia considerato una fonte di disturbo, un seminatore di zizzania. A lui si preferisce il codardo, il debole, il pavido, colui che fa buon viso a cattivo gioco, chi si adatta […] Quando ho cominciato a lavorare, non capivo nulla di quello che mi dicevano i miei colleghi, e ci ho messo un pò per accorgermi che era perfettamente normale […] Per esempio: “Il livello strategico consiste nella realizzazione di un sistema di informazione globale costruito tramite l’integrazione di sottosistemi eterogenei distribuiti”. La lingua-slogan è così: è il livello zero del linguaggio, quello in cui le parole non significano nulla.”
Corinne Maier, Come sopravvivere in azienda
(Sinceramente non consiglio la lettura, che trovo a tratti senza senso, ma alcuni passaggi come il qui riportato, erano meritevoli)
Questo breve estratto per introdurre cosa? Forse la riflessione non solo sull’ometto e donnetta moderni, ma anche sul futuro (inquietante) del mondo tutto.
I più idioti, le più oche, vanno avanti sereni per la loro strada, mai toccati da dubbi, mai sfiorati da rimproveri, mai preoccupati di essere dei parassiti incapaci nei confronti di un azienda o nei confronti dei colleghi. C’é chi fa la vittima, chi il piantino, chi parla male di questo e quello, chi sta al cellulare tutto il tempo, chi viene al lavoro e se ne frega degli altri, chi alza la voce per sentirsi uno forte, chi è stato promosso e quindi si sente toccato dal Sacro Direttore Galattico di Fantozziana memoria, chi è ignorante, spocchiosa, antipatico, leso e per tanti simili meriti, viene considerato Esempio di eccellente valenza; insomma dove se non all’interno del mondo del lavoro non si può avere un così limpido quadro di cosa sia nel mondo moderno la degenerata meritocrazia e l’invertita gerarchia spirituale e valoriale? E chi, al contrario, pensa in modo autonomo, ha un suo carattere, non sa belare e non sa parlare non dicendo niente? Si trova isolato, straniero su un pianeta ostile, emarginato.
Le cose da dire sono molteplici, proviamo a dirne qualcuna.
Il modello americano
Seguendo il modello aziendale americano, oggigiorno in Europa si è adottato da almeno un decennio, sempre più con maggior presa, l’idea innestata nel cervello dei dipendenti dell’Azienda-famiglia, dell’Azienda-Patria. Una colossale puttanata. Una realtà quella americana, detto brevemente, dove i diritti dei lavoratori sono pari a zero, dove le multinazionali stritolano intere città a loro piacere e le riducono in città disabitate senza che il Governo se ne freghi minimamente di famiglie e lavoratori, un paese dove l’arrivismo e la violenza la fa da padrone, un paese che nonostante ciò è diventato come per magia il modello europeo per adottare il famoso “sogno americano” (che rimane un sogno, quindi un paradiso per allocchi. Si studi a tal proposito la famosa piramide di Rostow) dove l’azienda non schiavizza, ma educa, l’azienda non sbaglia, impara insieme a te, dove i datori di lavoro non ti avviliscono di orari disumani, lavori idioti, situazioni stupide, ma ti mettono alla prova per farti diventare grande..
L’azienda-famiglia è un format ideato da chi non sa cos’é una famiglia.
“Voi sapete vero cos’é una famiglia? Impossibile far capire ad una famiglia che un uomo, parente o no, in fondo è soltanto putrefazione in sospeso. Rifiuterebbe di pagare per della putrefazione in sospeso.”
L.F.Céline, Morte a credito
…troppo duro? Allora spiegatemi quando e dove, in un distopico mondo da lavaggio del cervello, è necessario che il lavoratore senta l’azienda come una famiglia quando non vi è nessun nesso logico e razionale perché debba pensarlo? L’obiettivo è chiaro. Il “padre” (datore di lavoro) fornisce tramite la “madre” (azienda) tutto il necessario (stipendio) per i “figli” (dipendenti), fa di tutto per loro…quale figlio oserebbe mai ribellarsi ai propri genitori? Quale figlio non celebrerebbe come sacro il tempo speso con i propri Dei? Qualsiasi cosa facciamo, vanno compresi i genitori (datore e azienda) senza di loro, il lavoratore-figlio non è nulla. Loro gli hanno dato la vita, un senso d’esistere.
E il modello americano è stato (e continua ad essere) imposto nei cervelletti moderni tramite riunioni, confronti, marketing, eventi, merchandising, conferenze, slogan, musichette..tutto per dargli una seconda famiglia, una schiavitù amorevole, un lavaggio del cervello che possa far “rinascere” il dipendente come una nuova persona, con una nuova identità tramite una specifica qualifica, con un nuovo numero seriale, un nuovo linguaggio. E il lavoratore diventa così obbediente, nuovo , rinato, privato di una coscienza critica, di fantasia, di intraprendenza (tutte le cose che ignobilmente in sede di colloquio ti pregano di avere, di sviluppare, di dimostrare, sapendo bene che vogliono tutt’altro da te), diventa perciò il perfetto servo che occorre, per non conoscere rispetto per la vita e empatia per gli altri (l’esempio di cui Hannah Arendt fece ampi studi), ma per essere un degno figlio che non discute mai l’autorità genitoriale e prova gelosia feroce verso gli altri figli con cui compete in merito al loro “amore”.
I soli requisiti richiesti sono una quantità moderata di intelligenza e più di tutto semplice obbedienza.
Se uno possiede questi requisiti la società si prende cura di lui dalla culla alla tomba.
Theodore John Kaczynski, Manifesto di Unabomber, La società industriale e il suo futuro
Ti voglio stupido
Altra piaga del lavoro nel mondo moderno o dell’uomo/donna moderni in sé, ma la cosa è inevitabilmente e ovviamente legata. I più stupidi non solo vanno avanti nel quotidiano lavoro senza problemi e con aria idiota e serena, non solo si appassionano all’idea di “famiglia” aziendale, non solo sono capacissimi di fare danni e creare problemi senza mai pagarne le conseguenze o preoccuparsene, ma soprattutto la loro innata (e apprezzatissima) abilità è quella di avere una capacità di adattamento straordinaria. Quest’ultima dote viene, ovviamente, osannata e innalzata a sacro, perché risponde alla dote necessaria dello schiavo che sa adattarsi a vivere in un ambiente lavorativo infernale senza neanche provare a cambiare qualcosa, è una dote fantastica perché ad ogni novità malsana dei suoi “genitori–azienda” non troverà nulla da ridire (non è la pecora nera lui/lei, è piuttosto il figlio ubbidiente e diligente, il più “bello” della scuola…), infine il sapersi adattare sempre e comunque dimostra, ecco il vero gioire per l’Azienda, che lui non ha bisogno di pensare: segue la corrente.
Fateci caso, oppure provate ad essere stupidi, noterete che parlando sempre di calcio, di figa, dicendo sempre “si” anche se non capite, dando ragione a tutti, ridendo e disperandosi quando lo fanno gli altri, commuovendosi per l’azienda e preoccupandosi per l’azienda, parlando del lavoro al lavoro, del lavoro fuori dal lavoro, del lavoro a casa, al ristorante, al pub, con gli amici, con la ragazza, ripetendo le frasi dei colleghi con altri colleghi come fossero dispensatori di oracoli, usando gli slogan aziendali (“supportare“, “resilienza“, “l’importanza del Team“, ecc..) e via dicendo, ebbene voi non avrete problemi. C’è caso facciate anche carriera (è raro, ma se accadesse occhio che non si accorgano che non siete idioti!). Avrete molti più amici, molto più “rispetto”, molta più considerazione. Basta essere amici di tutti e stupidi (ovviamente anche approfittatori, arrivisti, vittimisti, leccaculo, ecc…) in modo costante ed esponenziale, stupidi quanto potete..
Chi è amico di tutti, non è amico di nessuno.
Arthur Schopenhauer, Aforismi per una vita saggia
Rock Robot
A breve la maggior parte di questi “figli” (dipendenti) saranno eliminati dalla “famiglia” (azienda) e sostituiti da figli titanici: Robot. I restanti “utili” saranno programmatori (vedi fenomeno drammatico degli Hikikomori) che vivranno perennemente in uffici con luci al neon e silenzi abissali o in smart con alienazione totale, producendo e sviluppando il Sistema-Matrix sempre più onnivoro di dati e compulsivo in azioni complesse. Quando le persone rimarranno a casa che succederà? Senza più l’Azienda-famiglia, senza più un identità, un numero identificativo, una qualifica tanto cara all’Ego, un quotidiano fatto di impegni, cosa faranno? Sarebbe l’incubo peggiore per questi idioti che non hanno mai “parlato” a loro stessi, che non hanno mai riflettuto sulla loro vita. Per fortuna il Sistema darà loro il Reddito di Umanità. Vedrete. Avranno soldi, nessun lavoro, nessun motivo di riflessione, niente da fare (non sono abituati a pensare ed agire autonomamente) e tutto da comprare (nuovi gadget tecnologici e idiozie varie). Forse passeranno anni dentro mondi virtuali paralleli (Meta e similari, videogiochi, ecc…). Capiranno forse, per un attimo, che non sono mai stati i figli preferiti della Famiglia-Azienda, che non sono mai stati indispensabili, che il loro lavoretto non era una cosa così complessa, importante e mistica? Capiranno che solo la vita conta veramente, che conta sì ma la sfida empatica con gli altri, che conta il trovare anime di valore e non oggetti costosi nella propria vita, che bisogna dare valore al proprio tempo e alla propria libertà. E’ importante comprendere che non siamo nati per lavorare, per rimanere “figli“, per essere massa; siamo nati per godere dell’ozio, della libertà, della nostra identità caratteriale unica come d’una terra conquistata con l’animo, con il sangue, con il sudore, altroché click, signorsì e straordinari fino a tardi per dimostrare che?
Conclusioni
Avrei potuto continuare con decine di riflessioni, dalle idiozie sulle politiche rosa (considerando le donne inferiori), verdi ( buffonate ecologiste in aziende che vivono sulla distruzione dell’ambiente, altroché cestini per la raccolta differenziata…), sulla neolingua idiota ed i falsi progressismi degeneranti; poi parlare della capillarità emorragica delle raccomandazioni in Italia (di cui tutti sanno, ma di cui i “furbi” che ne usufruiscono pensano che non si sappia..), della mancanza minima di coerenza tra le parole e i fatti sul lavoro , dell’incapacità di trasmettere in lingua italiana in modo corretto delle nozioni, di parlare, di essere se non “famiglia” (giammai!) almeno sinergici, intelligenti (altroché “team”..che ridicolaggine) e via dicendo. Mi fermo qui però. Tanto sapete bene voi e so bene io.
La gerarchia spirituale non si può invertire, comprare o distruggere.
Gli idioti e le oche sono tali e saranno sempre di più. Niente “meeting” e “punti d’incontro”, sono idioti e oche. E sono milioni. Questo bisogna capirlo e accettarlo.
Far cadere il velo di Maya di Schopenariana memoria e agire di conseguenza.
La famiglia-azienda ci considererà sempre pecore nere, ma siamo pure peggio. Siamo lupi.
Fedeli alla sacra visione dei Romani, di Pound, di Thoreau, di Bukowski, del Mito.
Non capiamo cosa significhi belare e pensare di definirsi Uomini e Donne, tuttavia vediamo che altri lo sanno fare benissimo.
Stiano sereni tutti, non ci metteremo mai a competere con loro su questo.
Abbiamo un altra voce, un altro orizzonte, un altro destino.
Vi lascio da guardare alcuni video fondamentali per concludere al meglio questo articolo.
1) Frasi contro gli uomini moderni QUI
2) Frasi sul lavoro QUI
3) Boni Castellane QUI
4) Rudolf Steiner, Nel nostro tempo QUI
5) 15 frasi di Theodore John Kaczynski QUI
Se apprezzate questo articolo, condividetelo. Vi ringrazio sin d’ora.
Buona vita e grazie per la lettura.
Andrea Larsen